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13 Aprile 2018.

WASHINGTON, D.C. – Il tribunale dell’immigrazione (EOIR), in quanto parte del Dipartimento di giustizia (DOJ), ha istituito quote rigorose sui giudici. Un cambiamento che influisce sull’ indipendenza dei giudici che decideranno sulla deportazione degli immigrati.

“Per anni, il sistema giudiziario dell’immigrazione è stato teso oltre il punto di rottura, troppo spesso negando agli immigrati, anche ai minori, una buona possibilità di presentare le loro petizioni. Queste quote numeriche senza precedenti sono così onerose che molti giudici decideranno in modo spedito per proteggere le loro posizioni. Le decisioni del tribunale per l’immigrazione hanno conseguenze sulla vita degli individui e non possono essere gestite come una catena di montaggio, aggiungendo un altra marcia alla macchina di deportazione dell’amministrazione che cerca di rimuovere rapidamente un gran numero di persone a scapito del giusto processo. Spingendo i giudici  al completamento dei casi in modo spedito è una pratica pericolosa ed è  anche un esempio del perché i tribunali hanno bisogno di indipendenza”.

“Non possiamo dimenticare che questo è un sistema che manca già di procedure basilari per assicurare un processo equo, come il diritto al patrocinio e, in certi casi, il diritto ad un udienza. Le quote saranno più difficili per gli individui più vulnerabili e isolati: gli immigrati detenuti e sopratutto quelli che cercano protezione dalle persecuzioni nei loro paesi d’origine.Ponendo limiti di tempo, spingerà i giudici a prendere decisioni senza concedere tempo sufficiente per garantire  presentazione di prove,  interpreti in lingue rare, e la ricerca di consulenti legali. Dovremmo sacrificare il giusto processo a favore di procedimenti spediti pere un rapido processo di deportazione?”